La città di Cosa

Se vi trovate in Maremma e avete voglia di visitare un sito archeologico, godendovi un’esperienza culturale immersi nella natura, vi consigliamo di visitare i resti della città di Cosa, che si trovano nella località di Ansedonia.

La storia di questa colonia romana è antichissima e risale al 273 a.C., data a cui si fa riferimento per definire la nascita di questo nuovo centro, che prese il nome da una città che sorgeva poco più sotto, Cusia o Cusi. La città di Cosa, a 114 metri sopra il livello del mare, fa parte oggi del comune di Orbetello.

Visitare questo sito archeologico sarà un’occasione di conoscenza profonda della storia del luogo e dei suoi abitanti. Le indagini archeologiche iniziarono intorno al 1948 e svelarono la presenza di una delle più evolute colonie romane dal punto di vista della struttura difensiva. Cosa, infatti, fu creata dai romani dopo l’arresa delle città etrusche di Vulsini e Vulci.

I romani crearono la città sulla collina dell’odierna Ansedonia per motivazioni strategiche, dovute sia alla necessità di controllare l’area circostante da possibili attacchi (anche per mano degli etruschi appena capitolati) sia alla volontà di monitorare buona parte del Mar Tirreno. A testimonianza di una difesa ottimale rimangono oggi parti della cinta muraria, un tempo lunga circa 1,5km, e tracce delle 18 torri di controllo presenti nell’area (17 di base quadrata e 1 di base rotonda).

Rimangono anche i resti delle tre porte di accesso alla città (Porta Fiorentina, Porta Romana e la Porta Marina), della rete viaria, degli edifici pubblici e delle cisterne per l’approvvigionamento idrico, posizionate sotto le abitazioni.

Visitare questo sito, oltre all’importanza storico-culturale del luogo, vi darà anche l’occasione di trascorrere il tempo nella natura e nell’autenticità della nostra terra. Come sempre la Maremma saprà stupirvi, accompagnando i momenti culturali con magnifici itinerari naturalistici.

Per info e prenotazioni per la vista al sito archeologico vi invitiamo a prendere contatto con la rete museale della Maremma tramite il seguente link: https://www.museidimaremma.it/

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